lunedì 10 novembre 2008

LA RANA CROCIFISSA DI BOLZANO

L'OPINIONE....di Arduino Rossi
Quanto espresso dall'Autore necessariamente potrebbe non corrispondere al pensiero dell' Editore e quindi della stessa Redazione
La rana in croce di Bolzano
L'artista tedesco Martin Kippenberger lanciò una provocazione, come spesso fanno gli artisti.
Fu accolta dal museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano, il maggio scorso: la rana crocefissa fu esposta tra polemiche e difensori, così da dare allo scaltro artista teutonico un bel po' di pubblicità gratuita. Ora c'è la notizia che la direttrice del museo, anzi del Museion, la svizzera e ginevrina Corinne Diserens è stata licenziata.
Papa Benedetto XVI durante il suo soggiorno a Bressanone sottolineò che quella immagine insultava il sentimento religioso dei cristiani, ma a quanto pare la faccenda non interessava alla fondazione del museo Sudtirolese, poi i debiti fecero il miracolo: la signora direttrice aveva causato un buco nel bilancio della fondazione e nonostante la sua origine svizzera, era stata poco accorta.
Le perdite ammontavano a 500 mia euro. Il consiglio di Fondazione, che gestisce il museo, ha spiegato così la scelta di licenziare la spendacciona e imprecisa, (incredibile, ma vero) ginevrina: "Alla base della decisione ci sarebbe la difficile e pesante situazione finanziaria.”
Quindi non fu l'insulto a 2 miliardi e 300 milioni di cristiani che provocarono il licenziamento della signora in questione e la fece tornare a casa sua, a Ginevra, Patria di banchieri e di Giovanni Calvino: fu il dio denaro, che sta sopra tutto in questa epoca volgare, a “punire” l'ardimentosa esperta di anfibi.
L'arte come provocazione fa parte del gioco, contemporaneo, per la fama dell'artista, o presunto tale e per la vendita, a caro prezzo, dell'opera, che senza pubblicità varrebbe nulla, anche se stupenda.
Così la famosa “....... d'artista” in scatolette, si sperano vuote, giocarono con ironia e intelligenza contro questa commercializzazione di qualsiasi opera artistica, specialmente se frutto di scandato, polemiche e tante parole, anche insulse.
Invece l'insulto e il disprezzo verso il sentimento dei cristiani, poco conta, contro la fede di chi oggi teme di mostrare il volto nelle scuole, sui posti di lavoro, perché è seguace di un “tizio” messo in croce 2.000 anni fa: la rana in croce fece ridere, forse e spesso, in modo sguaiato molti .....democratici in Italia e all'estero.
Offendere i simboli religiosi significa offendere i sentimenti delle persone, la loro dignità come tali: infatti trovo di cattivo gusto e punibile, con ammende e non con punizioni corporali o linciaggi, chiunque deride i testi sacri, o i fondatori di qualsiasi fede, cristiana, islamica, buddista, o induista, ma pure animista che sia.
La polemica solita sta nel fatto che c'è una componente politica nostrana pronta a difendere e ad accusare chi insulti l'Islam, l'Induismo o il Buddismo, ma vanti il diritti di calunnia e di linciaggio morale, come fosse uno dei fondamenti della libertà personale di ciascuno, verso la fede di Cristo, specialmente contro il cattolicesimo.
Le polemiche sono ovvie ed è fin troppo facile far notare a tali signori le loro contraddizioni, la loro mancanza di obbiettività e di oggettività. Ma si sa, le fedi laiciste non ammettono dubbi: si reggono su luoghi comuni e banalità consolidate nel decenni, se non nei secoli. E' legittimo parlare di dogmi di fede laiche, che, quando vengono messi in dubbio, fanno scattare il sogghigno, il disprezzo, ma mai risposte sensate: non si va mai oltre il sentito dire. Infatti tutti parlano di cristianesimo, ma nessun laico, o quasi mai, ha letto almeno i Vangeli: la Bibbia è troppo lunga e farebbero fatica, non pretendo tanto.
Quando si fanno osservazioni sui testi religiosi rispondono con frasi inventate, che i testi biblici non hanno, così scaturisce tutta una sequela di pseudo vangelo, basato su sciocchezze dette: ne esce un Gesù moralista e castigatore di costumi, Sodoma e Gomorra furono distrutte per i peccati sessuali (invece furono punite perché derubavano i poveri, le vedove e gli orfani, oltre per non aver ospitato gli stranieri).
Quante stupidaggini si sentono e io ho scommesso con i soliti “sicuri di sé” tante volte: “mille ma non più mille” non esiste nella Bibbia, la mela di Eva non c'è nella Genesi. Sino ad oggi nessuno è tornato a pagare le scommesse: hanno fatto tutti i “portoghesi”.
E' un peccato che i laici non siano di parola e non risarciscano i loro debiti: a quest'ora sarei molto ricco.

http://www.agenfax.it/content/view/19163/101/

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