lunedì 10 novembre 2008

Il Papa apre la Chiesa di Pietro alle donne

FEDE

Svolta storica del Sinodo. Il Papa apre la Chiesa di Pietro alle donne: "Sono anche esse ministri di Dio"
di Donatella Papi
Il Papa apre alle donne. Per esse sara' istituito un apposito ministero per la lettura della Bibbia e la diffusione della parola di Dio. E' quanto ha stabilito il dodicesimo sinodo dei vescovi che si è chiuso sabato in Vaticano, dopo tre settimane di dibattito sul tema della Parola di Dio. Un confronto serrato tra i 253 ecclesiastici provenienti da ogni angolo del pianeta, due terzi dei quali per la prima volta partecipanti a un sinodo e fotografia di una Chiesa cattolica che, pur riaffermando con forza i suoi principi di fondo nell'intento di arginare derive fondamentaliste e teologi dissidenti, cerca di adeguarsi ai tempi che cambiano, partecipare alla vita pubblica e aprire a un dialogo interreligioso a tutto campo ma a precise condizioni.

La novita' e' rappresentata dall'apertura della Chiesa di Benedetto XVI al ruolo femminile. E sono rimasta sorpresa con quanta grazia il Pontefice abbia raccolto la sollecitazione storica a riconsiderare il ruolo della donna nella trasmissione della fede e dei misteri, colmando un vuoto di secoli.

Il Papa e i suoi vescovi lo hanno fatto scavalcando difficolta' e polemiche, dimostrando di essere guida sicura pur in questo secolo travagliato e difficile per affermare un credo forte e limpido. Mi sono chiesta che cosa potrebbe dire Dio di questa svolta e lo immagino affannato e devoto, lui, al Papa perche' "ama tanto la Chiesa".

Benedetto XVI mostra una fede nei principi fondamentali del credo universale al di sopra di tutto e questo lo rende il Papa del Secolo e sicuramente una delle personalita' di Spirito Santo piu' alte che la dottrina abbia avuto. Il suo decisionismo non e' mai segno del potere ma dell'ubbidienza alla parola di Dio, che Egli sa cogliere anche nei piu' umili e nei segnali piu' lontani.

La riconciliazione con le donne rappresenta un fatto di portata storica e che colma un lungo ritardo. Parte da quella lontana "ultima cena", come ho raccontato in altri articoli, e dal rapporto che Gesu' ebbe con tutte le donne della sua vita: dalla madre, Maria, a Miryam di Magdala, la donna amata. E' ad essa che Dio e suo figlio Gesu' avevano affidato il ruolo di "compagna della fede". E non solo perche' la donna e' una trasmettitrice di valori e del valore della vita, ma perche' cosi' si realizza anche nella Chiesa quell'unione fondamentale uomo e donna che e' al centro di tutto il Creato.

Qualcosa si era spezzato. Perche' alla morte di Gesu', avvenuta non solo per l'inevitabile calvario di salvezza ma per colpa degli uomini e dell' abbandono di essi, i discepoli confusi, addolorati ma anche attraversati da un grande senso di colpa per aver rinnegato il loro Maestro non vollero ascoltare quella donna che fu sempre vicina a Gesu' e attraverso l'amore della quale fu possibile salvare il corpo di Cristo e dare luogo alla resurrezione. Nella sua passione.

Ma qual e' il ruolo di questa donna? Poiche' e' certo che Gesu' istitui' il sacerdozio per i suoi discepoli e la predicazione unita alla remissione dei peccati quale compito supremo. Il ruolo della donna e' secondo me "essere accanto". Cio' che mancava nella Chiesa era la donna in quel concetto di "accanto", come lo fu nella prima Chiesa di Gesu' coi suoi discepoli.

E' pur vero che gia' da molto tempo la donna e' presente nelle messa e in alcuni offici per la lettura dei brani del vangelo e nell'adempimento di alcuni ruoli. Ma il ruolo della donna interamente nella Chiesa fa riferimento a uno svolgimento piu' profondo. Riguarda le donne e alcune donne tali da saper raccogliere e accogliere il segnale di Dio per trasmetterlo al suo compagno, l'uomo, e alla comunita'.

Era necessaria una riconciliazione anche sessuale poiche' mancava nella chiesa il segno del femminile in assenza del quale non ci puo' essere garanzia di equilibrio. Gesu' sacrifico' la sua persona e la sua realizzazione personale per il compito affidatogli da Dio Padre, ma non risparmio' il suo cuore all'amore che però consacro' nell'alto dei cieli.

La Chiesa ha bisogno delle donne, del loro amore e della loro dedizione perche' esse sono la completezza del Creato. Ma non credo possano essere sacerdoti. Non lo furono. E questo e' quello che confuse tanto Pietro, il quale dopo la morte di Gesu' visse l'intensita' dei pronunciamenti della Maddalena come una intromissione, un pericolo, una rivalita'. Invece la compagna di Gesu' avrebbe dovuto camminare insieme con essi, come lo fece con Gesu' vivo per proteggerlo, aiutarlo e allontanare da lui il male. Spettava ad essa, come fece, indicare su quale sponda attraccare la barca della fede.

Si colma dunque un esilio di secoli. Ma d'altro canto Benedetto XVI, come dimostro' Papa Giovanni Paolo II, ha gia' spiegato e dunque riconosciuto che alcune donne anticipano ai Papi la parola di Dio. Come e' stata Chiara Lubich. Come alcune sante e anche donne laiche.

Si aprono dunque le porte della Chiesa di Pietro a Colei scelta da Dio e da Gesu' di Nazareth per indicare la direzione dello Spirito Santo e il motore dell'universo.

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