lunedì 10 novembre 2008

Giovane cristiano decapitato in Somalia

Giovane cristiano decapitato in Somalia
Inserita il 1/11/2008 alle 11:07 nella categoria: Chiesa Perseguitata


MOGADISCIO - Mohammed Mansuur, un giovane cristiano di venticinque anni, è stato rapito e poi decapitato durante una "festa" a cui gli estremisti hanno invitato tutti gli abitanti del villaggio per assistere all'assassinio.

«La scena - raccontano alcuni testimoni a Porte Aperte, missione evangelica a favore dei cristiani perseguitati - è stata ripresa da un telefonino e circola in Somalia e nei paesi vicini, terrificando tutti coloro che vogliono convertirsi al cristianesimo o che lo hanno già fatto».

Mohammed Mansuur era nato in una famiglia musulmana e si era convertito a Cristo nel 2005.
Il 23 settembre scorso è stato decapitato nel villaggio di Manyafulka, a 10 chilometri da Baidoa, nel sud ovest del Paese.

Dopo aver rapito Mohammed, gli estremisti islamici hanno invitato tutto il villaggio a quella che hanno chiamato "una festa". Numerosi testimoni hanno assistito alla morte di Mohammed, che, prima di morire, è stato accusato dai suoi assassini di essere un apostata e un infedele.

Drammi simili si sono verificati nella provincia somala del basso Giuba a luglio dell'anno scorso, dove alcuni cristiani, trovati in possesso di Bibbie, sono stati giustiziati pubblicamente.

Vista la drammatica situazione intere famiglie sono fuggite nel vicino Kenia, ma anche là vengono perseguitati. Un altro giovane, Hassan, vi si era rifugiato nel 2005 dopo l'assassinio di sua sorella. Lui e la sua famiglia sono stati selvaggiamente aggrediti due settimane fa. «I nostri fratelli e le nostre sorelle in Somalia - spiega Hassan - vengono abbattuti come cani se scoprono che sono cristiani. I musulmani che hanno ucciso mia sorella vogliono uccidere anche me e la mia famiglia. Noi rischiamo la vita scegliendo di seguire Gesù».

Malgrado i grossi rischi, una piccola chiesa clandestina sopravvive in Somalia. [sr]

http://www.evangelici.net/notizie/1225534053.html

Nessun commento: