lunedì 10 novembre 2008

LA CHIESA FRIULANA CONTRO GABRIELE FIUME IL PRETE DEI MIRACOLI

LA CHIESA FRIULANA CONTRO GABRIELE FIUME IL PRETE DEI MIRACOLI


Il documento firmato dai quattro vescovi
La Chiesa friulana
contro il “prete dei miracoli”
di Paola Lenarduzzi

UDINE. Raduna puntualmente centinaia di persone, parla della Bibbia, dice di avere visto Gesù, riesce a creare una tensione spirituale così forte che qualcuno cade in trance, altri raccontano di guarire dalle malattie. Ad attirare su di sè tanta attenzione è l’abate di fede ortodossa Gabriele Fiume, torinese, che una volta al mese organizza riunioni di massa a Feletto Umberto. Proprio nei suoi confronti e di chi invita alle preghiere miracolistiche si è incentrato il documento firmato dai quattro arcivescovi della nostra regione.

La nota pastorale congiunta invita infatti i fedeli soprattutto a evitare di partecipare «anche per pura curiosità» a questo tipo di riunioni «che non aiutano a crescere». A Feletto gli incontri si tengono al centro culturale San Charbel, in via Fermi, nella sala riunioni della casa editrice Edizioni Segno, che ha anche pubblicato un libro dello stesso “prete dei miracoli”, padre Fiume.

Anche nella chiesa di San Paolo, a Sant’Osvaldo, da anni i fedeli si riuniscono con il Cenacolo della divina misericordia per pregare e invocare la guarigione, «ma questo movimento – ricorda il vicario generale, don Gherbezza – è riconosciuto dalla chiesa. Sono molti – aggiunge – i gruppi di preghiera e le aggregazioni di questo tipo. Quello che preoccupa sono gli eccessi, la ricorca del sensazionale».

L’Arcidiocesi, pur senza farne esplicito riferimento, prende dunque decisamente posizione contro gli incontri di preghiera che sembrano in aumento in Friuli, «spesso presieduti da persone sconosciute ai rettori delle chiese o comunque non autorizzate»; «talora sotto falsa identità», si precisa nel portale dell’arcidiocesi di Udine a firma dei vescovi Brollo, De Antoni di Gorizia, Poletto di Concordia-Pordenone e Ravignani di Trieste.

All’interno di queste riunioni, denuncia la nota pastorale, si fa ricorso a forme liturgiche distorte della tradizione cattolica che creano disagio e confusione nei fedeli. «Sono fenomeni preoccupanti – sostiene il direttore dell’ufficio liturgico diocesano, don Loris Della Pietra –, abbiamo notizie dell’intensificarsi di preghiere per la guarigione guidate da sacerdoti o sedicenti tali, oppure da esorcisti che esercitano senza il mandato del vescovo».



Sono tre i sacerdoti esorcisti riconosciuti dalla chiesa friulana, e cioè don Giuseppe Peressotti, monsignor Emilio Dominici e don Elio Nicli. Il responsabile dell’ufficio liturgico ricorda che nelle preghiere recitate per chiedere di guarire o di scacciare il demone «esiste un supporto teologico che ha radici nel Vangelo, era una prassi dello stesso Gesù».

Tuttavia, aggiunge don Loris, «questi incontri rischiano di cadere nello spettacolare, nel miracolistico; la gente che vi partecipa punta tutto sul leader, sul guaritore e questo ha una scarsa aderenza con la parola di Dio. Il contenuto della preghiera cristiana non è avere il potere sulla malattia, ma affidarsi al Signore e alla sua volontà. Il carisma di guarigione è un dono libero di Dio, come ricorda un documento in merito del Vaticano che invita i vescovi a vigilare sul fenomeno».

E ancora: «Non discutiamo il vissuto delle persone che tengono questi incontri, ma il loro ruolo e l’interpretazione che di questo ruolo fanno coloro che le seguono. Non si tratta più di una preghiera ecclesiale, comunitaria, ma i fari si accendono su colui che appare come il veggente».
(04 novembre 2008)
http://messaggeroveneto.repubblica.it/dettaglio/La-Chiesa-friulana-contro-il--prete-dei-miracoli-/1539520?edizione=EdRegionale

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