lunedì 10 novembre 2008

DIALOGO TRA USA EUROPA E RUSSIA

«Dialogo tra Usa,
Europa e Russia»
07 novembre 2008




BOSCO MARENGO. Obama al World Political Forum è l’antivirus della politica globale. «Gli Stati Uniti sono rimasti contagiati dal virus della vittoria – afferma il presidente del Wpf, Mikhail Gorbaciov - perdendo 10 anni di tempo e opportunità per cambiare. Obama deve reagire e riaprire il dialogo con Europa e Russia. È’ un uomo del nostro tempo, mi auguro che sia capace di affrontare i compiti giganteschi che lo attendono, partendo dalla sicurezza collettiva». L’uomo della Perestroika riparte dalla proposta del Consiglio di sicurezza europeo, presentato nel 1990 al vertice di Parigi. «Serve un’organizzazione per concretizzare poteri e forze in grado di anticipare le fasi di crisi e garantire pari condizioni di sicurezza per tutti gli stati aderenti. Potrebbero scoppiare altri conflitti».


La sfida futura è un nuovo modello si sviluppo. L’uomo della Perestroika guarda con fiducia all’operato di Obama e non risparmia commenti positivi neppure verso la nuova first lady «intelligente ed energica», ma non si sbilancia. «Se i russi si sono dimostrati freddi verso Obama – ha sottolineato – è perché in taluni casi la Russia è stata lesionata dall’espansione della Nato. L’imposizione dello scudo spaziale in Polonia nonostante l’opposizione popolare è pura demagogia. Dunque il primo presidente dalla pelle scura è senz’altro un importante segnale di cambiamento, ma servono azioni concrete e noi siamo qui per aiutare la politica ad adottare nuove situazioni». Gorbaciov ieri ha concluso il discorso d’apertura del Forum mondiale sul tema “Diritti umani e democrazia in un mondo globalizzato”, facendo il parallelo con la sua esperienza di cambiamento «Uscimmo dal totalitarismo – ha ricordato - senza spargimenti di sangue, ma per i leader di oggi è più difficile a causa della crisi finanziaria e dei valori morali». «Una crisi globale – sostiene il direttore esecutivo del Wpf Rolando Picchioni- anche il dei diritti fondamentali».

Negli ultimi decenni sono emersi nuovi diritti e altri sono ancora negati. Dal 2003 è il quarto forum, ma Wafa Abdel Rahman direttore e fondatrice di un’associazione Filastiniyat che difende le donne e la pace in Palestina non era presente perché le è stato rifiutato il visto. «Ma contemporaneamente si cerca di legittimare le violazioni – accusa l’esponente del Senegal Doudou Diène, già referente delle Nazioni Unite su razzismo e xenofobia – come l’ammissione della tortura nella guerra al terrorismo e la criminalizzazione degli immigrati in tutti i Paesi». La speranza è nella complementarietà tra diritti e limitazioni della libertà e nel dialogo multilaterale. «Non c’è libertà di espressione senza libertà di religione», sottolinea il Patriarca Llia della Chiesa ortodossa georgiana. «Ma per ridurre l’anarchia - sostiene Federico Major Zaragoza, ex direttore generale dell’Unesco – non servono collaborazioni ingenue, piuttosto trattative a lungo termine». Hal Gardner, professore di scienze politiche all’Università americana di Parigi si sofferma sul ruolo delle organizzazioni. Gli esperti sono divisi tra nuove istituzioni e limitazioni dei gruppi «G7 e G8 finiscono per delegittimare l’Onu. In 10 anni nulla è cambiato 65 mila persone muoiono di fame tutti i giorni e si s spendono 3 miliardi per gli armamenti».

E’ opinione di Danielle Mitterand, presidente della fondazione France Libertées e moglie dell’ex presidente francese, che la società civile debba insistere verso la politica. «Il problema è che la dittatura economica non ha orecchie per sentire – ha dichiarato – 10 anni fa quando abbiamo iniziato la battaglia contro le multinazionali dell’acqua e la biopirateria volevano farci tacere, adesso sono le priorità, la speranza è nella gente che vuole cambiare modo di vivere». Come si comprenderà meglio al termine del Wpf, oggi alle 13.30 con le conclusioni del presidente Gorbaciov.



http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/basso_piemonte/2008/11/07/1101868417310-dialogo-usa-europa-russia.shtml

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