lunedì 10 novembre 2008

EBREI MESSIANICI CONTRO IL TALMUD E LA QABBALAH

NOI EBREI CRISTIANI
EBREI PER GESU' SEGUIAMO SOLO IL VECCHIO E NUOVO TESTAMENTO
LA SANTA TORAH E GLI INSEGNAMENTI DI GESU'
MENTRE CONSIDERIAMO BLASFEMA LA QABBALAH CHE IN REALTA' E UNA SORTA DI SCIENZA OCCULTA ESOTERICA
E RIFIUTIAMO IL TALMUD DOVE CI SONO SANTI INSEGNAMENTI MA SONO MISTI A INSEGNAMENTI INGIUSTI E PECCAMINOSI

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La Qabbalah


Il termine Cabala (in origine Qabbalah, o Kabbalah, dall'ebraico קבלה) significa "dottrina ricevuta, tradizione". E infatti essa si colloca tra le innumerevoli tradizioni ebraiche estranee alle Sacre Scritture.

Nel corso dei secoli i capi religiosi avevano ridotto l'ebraismo a una religione formale e meramente ritualistica; la legge di Dio non era più un diletto per essi come lo era stata per Davide e per altri uomini di Dio, ma ne avevano fatto una costrizione, una consuetudine religiosa che Dio stesso detestava:

"Questo popolo si avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da Me e il timore che ha di Me non è altro che un comandamento imparato dagli uomini." (Isaia 29:13)

"Ascoltate la parola del Signore, o casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d'Israele!
Così parla l'Eterno: Quale iniquità hanno trovato i vostri padri in Me, che si sono allontanati da Me, e sono andati dietro alla vanità, e sono diventati essi stessi vanità?
I sacerdoti non hanno detto: 'Dov'è il Signore?', i depositari della Legge non m'hanno conosciuto, i pastori mi sono stati infedeli, i profeti hanno profetato nel nome di Baal, e sono andati dietro a cose che non giovano a nulla." (Geremia 2:4,5,8)

"Così dice l'Eterno: Fermatevi sulle vie e guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli rispondono: Non c'incammineremo per essa!" (Geremia 6:16)
Anziché seguire l'invito di Dio e ritornare sui "sentieri antichi" (la fede in Dio così come la ebbero Abrahamo e Davide), in diversi momenti si cercarono forme alternative di spiritualità, in particolare nella "gnosi", cioè in una conoscenza occulta (dottrine segrete trasmesse a pochi privilegiati), che avrebbe dovuto appagare rimpiazzando il vuoto lasciato dall'allontanamento da Dio.

Questa gnosi ebraica è appunto la Qabbalah, una forma di occultismo-misticismo che si propone di imbrigliare le forze del bene e del male per utilizzarle per i propri fini.
Ciò fu fatto pur sapendo che Dio aveva severamente vietato al suo popolo di praticare qualsiasi forma di divinazione, magia e occultismo (cfr. ad es. Levitico 19:26, Deut. 29:28), e che nell'ebraismo stesso fu ammonito di non accostarsi alle cose segrete (Ben Sira in Sirach III, 22, vedi anche nel Talmud Hagigah 13a e nel Midrash Genesi Rabbah VIII).


LA CABALA: QUANDO?

La Cabala è nata dopo il periodo della cattività babilonese (la deportazione del popolo giudeo nell'antica Babilonia). Nel libro biblico di Daniele si parla di quel periodo. Esso iniziò nell'anno 606 a.C., e terminò nel 536, quando Ciro, re di Persia, decretò che Gerusalemme e il Tempio dovevano essere ricostruiti. La predizione fatta da Geremia secondo la quale Dio avrebbe punito il popolo d'Israele per 70 anni si realizzò in tal modo alla lettera.

Durante la cattività, alcuni israeliti apostati furono iniziati ai misteri babilonesi; distolsero i loro cuori da Dio e si diedero all'occultismo (ad es. si può notare che la Cabala parla dei Sephiroth, dieci emanazioni divine, con una controparte malagia, i Qliphoth o Kelippot; l'origine di questi ultimi è da trovarsi negli antichi incantesimi babilonesi). In seguito, questi ebrei produssero un'interpretazione mistica del pentateuco (i primi cinque libri della Bibbia) in chiave occulta, distorcendone considerevolmente il significato, e da quella interpretazione nacque la Cabala.

La Cabala cominciò però a diffondersi in modo meno occulto solo a partire dal XII secolo in Francia ed in Spagna, e dal XIV secolo diventerà uno studio a cui si dedicheranno apertamente molti.


LE ATTESE DEI SEGUACI DELLA CABALA

È importante notare che la Bibbia annuncia l'imminente venuta dell'anticristo, in tempi del tutto simili a quelli in cui stiamo vivendo oggi. La Bibbia spiega che l'anticristo si presenterà come il Cristo, il Messia, e che sarà accolto come tale da Israele (ricordiamo che gli Ebrei, avendo rigettato Gesù, credono che il Messia debba ancora venire).

E infatti, proprio ai nostri giorni, i rabbini adepti della Cabala proclamano che la venuta di questo "Messia" è molto vicina. I rabbini della setta hassidica percorrono la terra santa per proclamare pubblicamente l'imminenza della sua venuta.

Questo futuro "Cristo" è lo stesso "Cristo cosmico" o "Maitreya" che aspettano i seguaci della New Age - e che essi chiamano Lucifero (Satana). L'occultista H.P. Blavatsky scrisse: "Satana e il suo esercito ribelle proveranno di essere diventati i diretti salvatori e creatori dell'uomo divino". Ciò è in linea con le previsioni bibliche: tutto gli uomini e le donne che non hanno creduto in Gesù, accetteranno l'anticristo e lo riconosceranno come il Messia (i principali avvenimenti futuri secondo il libro dell'Apocalisse sono citati brevemente in questa pagina).


LA CABALA E LA BIBBIA

Una dimostrazione di quanto facilmente ci si può allontanare dalla verità rivelata da Dio, la si trova nella descrizione della Creazione secondo la Cabala. La Cabala presenta un'interpretazione mistica dei testi della Torah (i primi cinque libri della Bibbia). Tale narrazione è completamente diversa da quella della Genesi biblica.

La Cabala insegna che Dio inizialmente abbandonò il mondo, lasciandovi solo una goccia di sè. Poi a un certo punto da Lui sarebbero emanate delle luci (emanazioni) racchiuse in dieci vasi (le Sefirot, che sono rappresentate secondo uno schema detto Albero della Vita); ma gli ultimi vasi si sarebbero rotti e le luci di Dio sarebbero diventate prigioniere della creazione. Questo disastro avrebbe ferito Dio e avrebbe dato un'impronta negativa alla storia. Ecco dunque un Dio in cui non si intravede l'amore (che nella Bibbia Egli stesso dice non solo di possedere, ma di essere), e che si trova in circostanze fuori del suo stesso controllo.
Secondo la Cabala, le "scintille di Dio" finirono così imbrigliate in tutto ciò che esiste, incluso il male (il "bene nel male" è un concetto Taoista, completamente diverso da ciò che Dio dichiara di Se stesso, dalla sua assoluta santità e giustizia, e dal principio evangelico secondo cui in Dio "non c'è tenebra alcuna", 1 Gv. 1:5).


LA CABALA E I NUMERI

La Cabala è particolarmente nota per il suo utilizzo nella numerologia. Essa infatti associa ad ogni nome un valore numerico, e insegna che ciascun valore avrebbe un significato metafisico (una "vibrazione metafisica" che provocherebbe eventi soprannaturali; un modo per attingere ai poteri occulti).

Diversi studiosi ritengono che l'origine di questi insegnamenti si trovi all'esterno dell'Ebraismo, in Pitagora di Samo (588-500 a.C.) con la sua "scuola numerologica" di Crotone. Già allora, infatti, si era cominciato ad associare ai numeri un significato trascendente.

A livello popolare, è diffuso l'uso di una forma molto più "folcloristica" di Cabala, la famosa Smorfia Napoletana; essa viene utilizzata per "indovinare" al gioco del Lotto, mediante l'interpretazione di sogni e di situazioni particolari della vita quotidiana.
L'altra forma di Cabala è quella Esoterico-Occultistica, usata dagli esoteristi e dagli occultisti.
Quale che sia la forma sotto cui viene studiata, la Cabala è e resta un cifrario di dottrine occulte, espresse dalla simbologia dei numeri.



UN'INVENZIONE MODERNA?

Purtroppo, religiosi e mistici non sono nuovi a queste pratiche. Al tempo della deportazione del popolo giudeo nell'antica Babilonia, infatti, i capi religiosi cominciarono a formulare delle nuove dottrine (il Talmud) che, in teoria, avrebbero dovuto "spiegare" i comandamenti che Dio aveva dato nella Bibbia. In realtà, quelle dottrine erano in grave contraddizione con gli insegnamenti di Dio. Come Salomone prima di loro (cfr. primo libro dei Re, capitolo 11), si sviarono dai comandamenti di Dio e si volsero alla superstizione, inducendo molti allo sviamento e attirandosi il Suo giudizio.


http://camcris.altervista.org/qabbalah.html



Il Talmud
uno sguardo alle tradizioni religiose del giudaismo


L'autore del seguente articolo è Irv Spielberg, ebreo, un tempo seguace
del giudaismo, oggi cristiano. Egli scrive:

Questa religione [il giudaismo] ha avuto origine con la comparsa stessa dell'uomo, con Adamo ed Eva. È la religione nata prima di ogni altra forma di culto -- prima dell'Islam (apparso 14 secoli fa), prima dell'Induismo o del Buddismo (apparsi 25 secoli fa), prima dei vari culti pagani della Mesopotamia (60 secoli fa).

In sostanza, i giudei dovevano condursi con giustizia e ubbidienza davanti al loro Dio e Creatore, amandoLo con tutto il loro cuore.
A un certo punto, Dio rivolse ai giudei questo comandamento: "Amate il vostro prossimo - anche lo straniero che abita tra di voi - tanto quanto amate voi stessi". Non passò molto tempo che i giudei cominciarono a ribellarsi contro Dio e a fare di testa loro.
La loro ribellione durò secoli, prima che Dio permettesse la loro sconfitta e deportazione nell'antica Babilonia.

In quel tempo, i capi religiosi cominciarono a formulare delle nuove leggi e idee religiose che, secondo loro, servivano a spiegare e a completare i comandamenti che Dio aveva dato nell'Antico Testamento. Eppure, i loro insegnamenti annullavano quelli che Dio aveva dato loro!

Le nuove leggi inventate da quei rabbini sono conosciute come "il Talmud".
Sebbene i rabbini siano esperti del Talmud, probabilmente neppure un ebreo su mille sa esattamente cos'è il Talmud. Ecco allora alcuni insegnamenti del Talmud (con le relative fonti).

1) IL TALMUD INSEGNA DELLE FALSITÀ SCIENTIFICHE:

Le iene si tramutano in pipistrelli dopo sette anni, per poi trasformarsi in spine e demoni (Baba Kamma, 16a).
Stare nudi davanti a una lampada causa l'epilessia (Pesahim, 112b).
La terra che si trova all'ombra di una stalla ha valore medicinale, come pure gli escrementi di un cane bianco (Gittin, 69a,b).
2) IL TALMUD ODIA LE DONNE:

La nascita di una bambina è un evento infelice (Baba Bathra, 16b).
Non è mai una buona cosa parlare troppo a lungo con le donne, inclusa la propria moglie (Aboth, 1.5).
È giusto divorziare dalla propria moglie se rovina il cibo, o se si trova una donna più bella (Gittin, 91a).
3) IL TALMUD ODIA I BAMBINI:

È giusto per una bambina di tre anni avere rapporti sessuali (Abodah Zarah, 37a; Kethuboth, 11b,39a; Sanhedrin, 55b,69a,b; Yebamoth, 12a,57b,58a,60b).
Quando un uomo ha rapporti omosessuali con un bambino al di sotto dei 9 anni d'età, non è da condannare (Sanhedrin, 54b,55a).
I rapporti sessuali con un bambino al di sotto degli 8 anni d'età sono leciti (Sanhedrin, 69b).
4) IL TALMUD ODIA TUTTI I NON EBREI:

Tutti i Gentili (cioè i non ebrei) sono solo degli animali, quindi tutti i loro bambini sono bastardi (Yebamoth, 98a).
Quando un non ebreo deruba un ebreo, deve restituirgli tutto, ma se avviene il contrario, l'ebreo non deve restituire nulla. Inoltre, se un non ebreo uccide un ebreo, dev'essere ucciso anche lui, ma non il contrario (Sanhedrin, 57a).
È lecito "usare dei sotterfugi" davanti a un tribunale per raggirare un non ebreo (Baba Kamma, 113a).
5) IL TALMUD ODIA GESU' CRISTO E I CRISTIANI:

Gesù nacque bastardo (Yebamoth, 49b; Jewish Encyclopedia).
Maria era una prostituta (Sanhedrin, 106a,b).
Gesù "praticò la stregoneria e portò Israele all'apostasia" (Sanhedrin, 43a).
Gesù fu punito e mandato all'inferno dove fu gettato in "escrementi ribollenti" (Gittin, 56b,57a).
I cristiani andranno all'inferno e "saranno puniti lì per tutte le generazioni" (Rosh Hashanah, 17a).
Quelli che leggono "le opere dei giudeo-cristiani" (cioè il Nuovo Testamento) finiranno all'inferno (Sanhedrin, 90a).
I libri dei cristiani "non possono essere salvati da un incendio, ma devono essere bruciati al loro posto, loro e i nomi sacri scritti in essi" (Shabbath, 116a).
Verso il 500 d.C. circa, gli scribi ebrei avevano completato il voluminoso Talmud, la versione scritta di quella che era stata a lungo la tradizione religiosa orale degli ebrei - quella stessa tradizione che Gesù condanna duramente come è scritto in diverse parti del Nuovo Testamento (si leggano Matteo 15:3-9, Matteo 23:13-36, Marco 7:8-13; cfr. Colossesi 2:8).

La Sacra Scrittura ci avverte:
"...non dando retta a favole giudaiche né a comandamenti d'uomini che voltano le spalle alla verità..." (Tito 1:14)

"...giacché questo popolo s'avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il timore che ha di me non è altro che un comandamento imparato dagli uomini..." (Isaia 29:13)

Diversi ebrei affermano che sono dovuti ricorrere al Talmud scritto per difendersi dall'"anti-giudaismo" del Nuovo Testamento.
In realtà, il Nuovo Testamento, come un giornale, si limita a raccontare le vere condizioni del giudaismo al tempo degli eventi narrati. Già prima della redazione del Nuovo Testamento, per molti secoli prima di Gesù e del cristianesimo, gli ebrei dicevano e facevano quelle stesse cose che sono citate dal Nuovo Testamento.
Se dunque un resoconto scritto delle loro parole ed opere è considerato antisemita, il resoconto delle loro ribellioni offerto dall'Antico Testamento non è anch'esso antisemita?

Qualche tempo fa incontrai un giovane a Los Angeles, che si stava preparando per diventare rabbino. Gli chiesi del Talmud, e mi sembrò scioccato nel constatare che conoscevo quell'argomento. Alla fine disse: "Beh, non credo che sia più così importante come lo era un tempo". Quando gli dissi che un film d'odio come "L'Ultima Tentazione di Cristo" rispecchia in maniera incredibilmente accurata il Talmud - e che altri film d'odio del genere sono in produzione, grazie al fatto che il mondo di Hollywood prende il Talmud molto seriamente - il giovane rimase senza una spiegazione.

Sapete una cosa? Ho constatato che alcuni dei passati capi del mio popolo hanno mentito riguardo alla scienza, alle donne, ai bambini, ai non-ebrei, e al cristianesimo e a Gesù Cristo. Ho potuto scoprire che Gesù è il solo Messia e Salvatore per ogni essere umano sulla terra, è il Cristo che Dio aveva promesso. Ho scoperto molte cose quando ho pregato Gesù e gli ho detto: "Se sei davvero quello che dici di essere nel Nuovo Testamento, allora rivelati a me e ti seguirò e avrò fiducia in te per sempre".
Egli lo ha fatto, e io ho mantenuto la mia promessa. Certo ci sono tanti che sbandierano il nome di Cristo a sproposito, esistono tante imitazioni religiose (ogni cosa di valore viene contraffatta), ma quando conoscerai Gesù nella tua vita, saprai tutto ciò di cui hai bisogno sulla salvezza - la tua salvezza!
Non solo Egli ti offre gratuitamente la salvezza, ma ti darà la sua pace e ti farà libero.



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Elenco dei libri che gli ebrei utilizzano oltre al Tanakh (Antico Testamento) e che fanno parte delle loro tradizioni religiose
(a cura di G. Butindaro)

La Mishnah (ebraico per ‘ripetizione’), è la codificazione della legge orale (ossia la tradizione ebraica) compiuta da Yehudà ha-Nassì all’inizio del terzo secolo dopo Cristo. Essa è scritta in ebraico dialettale.

Il Talmud (ebraico per ‘studio’) è l’opera più importante tra quelle che costituiscono la ‘Torah orale’. In esso ogni paragrafo della Mishnah viene dibattuto dai rabbini. Le discussioni rabbiniche sono chiamate ghemaràh (‘completamento’). La Mishnah assieme alla Ghemaràh costituiscono appunto il Talmud. In queste discussioni ci sono l’halakah (ebraico per ‘la via da seguire’) che è la regola elaborata dai rabbini; e l’hagadàh (ebraico per ‘narrazione’) che è il materiale che comprende storie, leggende, e anche scherzi. Esistono due Talmud, quello palestinese e quello babilonese; quello più importante è il secondo che peraltro è anche più lungo. Ad esso si riferisce l’Ebreo quando parla del Talmud. Il Talmud è scritto in parte in ebraico e in parte in aramaico. E’ composto di 18 volumi in folio nell’edizione classica. Tutti gli Ebrei sono invitati a studiare il Talmud. Per diventare rabbini bisogna conoscere il Talmud. Non si può studiare il Talmud e non lo si può capire se non ci fosse il commento di Rashi, ossia Solomon Ben Isaac (1040-1105) studioso francese di discendenza davidica, perché è l’unico commento che segue passo passo tutta la discussione talmudica.

Lo Zohar. Per parlare di questo libro occorre però dire prima qualcosa sulla Kabbalah (si veda anche questa pagina). L’ebraismo è stato fortemente influenzato dalla Kabbalah che significa ‘ricezione’ o ‘ciò che è stato ricevuto’. Kabbalah è un termine generale che sta ad indicare un insegnamento religioso tramandato oralmente dall’origine di generazione in generazione. In particolare però il termine kabbalah dopo l’XI secolo cominciò ad essere usato per indicare quel tipo di pensiero mistico giudaico che si diceva trasmesso dal lontano passato e che era stato affidato come dottrina segreta a pochi privilegiati e che diventerà, dal XIV secolo uno studio a cui si dedicheranno apertamente molti. La Kabbalah è composta di complicate dottrine esoteriche a cui si sentono tuttora attratti coloro che studiano e praticano le arti occulte. Essa ha determinato nuovi riti e costumi ed ha influenzato l’halakah. La Kabbalah comprende più libri tra i quali il più importante è lo Zohar (ebraico per ‘Splendore’) che comparve attorno al 1300, ed è lo scritto che dopo il Talmud ha esercitato l’influenza più profonda sul giudaismo. Lo Zohar viene attribuito ai seguaci di Simeone Bar Yochai (II secolo d.C.) che riferivano gli insegnamenti mistici che il loro maestro avrebbe imparato, a loro dire, da Elia negli anni trascorsi nascosto in una caverna! Il testo fu messo in circolazione solo nel tredicesimo secolo da un certo Moses de Leon (1240-1305), che sosteneva di possedere un antico manoscritto che Nachmanide (1194-1270) aveva spedito dalla terra santa in Spagna. Dopo la morte di Moses de Leon però si apprese che questo manoscritto non esisteva e che Moses de Leon aveva attribuito i suoi scritti (redatti con una tecnica di scrittura automatica) a Simeone Bar Yochai per venderli a coloro che erano interessati a testi mistici antichi. Gli studiosi moderni dicono che la maggiore parte dello Zohar fu redatto da Moses de Leon.

Il Midrash (ebraico per ‘ricerca’) è il termine con cui vengono indicate le collezioni in cui sono raccolti gli insegnamenti dei primi rabbini. I testi più antichi del Midrash si concentrano sulle leggi contenute nei libri dell’Esodo, del Levitico, dei Numeri e del Deuteronomio. Il Midrash fa spesso asserzioni fantastiche su persone ed eventi biblici. Per esempio viene detto che Giacobbe in realtà non morì!

I Responsa (in ebraico she-elot u-teshuvot, che significa ‘domande e risposte’) sono raccolte di risposte a domande specifiche indirizzate alle autorità rabbiniche. I Responsa si occupano soprattutto di leggi rituali ebraiche, nella forma di semplici decisioni nei primi responsa o nella forma di lunghe ed erudite disquisizioni in quelli successivi. In essi sono affrontate tutte le questioni della vita ebraica. Questi Responsa iniziarono a comparire dopo la compilazione del Talmud babilonese, quando i saggi di Babilonia ricevevano richieste scritte di spiegazione di passaggi oscuri del Talmud e di decisioni su questioni di natura pratica. Da allora sono sorti migliaia di responsa.

I Codici. Tra quelli più importanti segnaliamo i seguenti. Il Mishnèh Torah (‘ripetizione della Torah’), che fu compilato da Mosè Maimonide nel XII secolo, che è un grande compendio di legge ebraica. Il Codice si diffuse rapidamente in tutto Israele e per diversi secoli rimase per molte comunità il solo codice autorevole per la vita, il pensiero e la prassi giudaica. Il Shulchan Aruch (ebraico per ‘Tavola stabilita’) compilato dall’halakista di origine spagnola Joseph Caro (1488-1575), ed ampliato dal suo contemporaneo Mosè Isserles (1525-1572), anche lui uno studioso dell’halakah, però di origine polacca. Questo codice infatti inizialmente enumerava solo le regole e le tradizioni delle comunità ebraiche di origine sefardita, per cui trascurava quelle askhenazite, al che Moses Isserles decise di aggiungervi glosse e complementi (chiamati ‘tovaglia’) per includere nel codice anche la posizione askhenazita. Lo Shulchan Aruch divenne così accettabile per qualsiasi ebreo. Esso costituisce ancora oggi il più autorevole Codice di leggi e pratiche giudaiche. Molti halakhisti di oggi nei loro libri sulle pratiche del Giudaismo si rifanno a questo codice di Caro ampliato.

Il Siddùr (ebraico per ‘ordine’), è il libro di preghiere giornaliere e del sabato. Questo libro però non è uguale per tutti, perché quello degli Ashkenaziti differisce da quello dei Sefarditi (e persino all’interno di questi due gruppi ci sono delle differenze). I movimenti moderni hanno prodotto i loro libri di preghiere come anche le comunità riformate e conservative. Il libro di preghiere delle feste è invece chiamato Machzor (ebraico per ‘ciclo annuale’), - e contiene anche i piyyuttim (che sono dei componimenti poetici), nella maggior parte dei casi solo quelli delle feste - ed anche questo varia tra le comunità ashkenazite e quelle sefardite, ed anche tra i vari movimenti ebraici. L’attuale usanza di avere un libro di preghiere giornaliere e uno per le feste si è imposta fra gli Ashkenaziti e poi sotto la loro influenza si è estesa ad alcune comunità sefardite. Prima di questa usanza però c’era un libro di preghiere unico chiamato siddur o machzor che conteneva le preghiere regolari per l’intero anno con le aggiunte per i giorni speciali (per esempio i piyyutim).


http://camcris.altervista.org/talmud.html



In italiano Libro dello Splendore. L'autore e' Rabbi Shimon Bar Yochai, grandissima figura rabbinica dell'epoca successiva alla distruzione del Bet Hamikdash (il Santuario di Gerusalemme). Una parte dei testi e' stata scritta da anonimi.

L'altro libro sacro degli ebrei è lo Zohar, scritto all'inizio del XIV sec., in Spagna, da un mistico erudito, Mosé de Léon. In esso si parla della natura divina e del mistero dei suoi nomi, dell'insegnamento della Torah sul messia e in genere si commenta in chiave allegorica il Pentateuco. E' il libro spirituale dei mistici ebrei. Pico della Mirandola, traducendolo in latino, ne permise la diffusione al di fuori degli ambienti ebraici. Può anche essere considerato il testo-base della Kabbala, quel complesso di dottrine occulte, teosofiche e mistiche, di origine gnostica e neoplatonica, sorte in seno al giudaismo medievale, a partire dal X-XI sec., come reazione al diffondersi del razionalismo aristotelico ad opera della cultura araba.

http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/zohar-ebraismo.html

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