domenica 16 novembre 2008

La Calabria dei buoni e dei giusti

La Calabria dei buoni e dei giusti


La religiosità popolare calabrese è una ricca risorsa, da valorizzare culturalmente e turisticamente. Rappresenta idealmente “la bella Calabria” che ha troppe ricchezze nascoste. Mentre sono troppe le brutture in vista! Ma per promuovere e tutelare questo prezioso “bene “ della nostra regione, spesso rimasto relegato nei ristretti confini delle realtà locali, occorre una mirata campagna divulgativa, che porti in tutta Italia e anche all’estero l’immagine e la storia della “Calabria dei buoni e dei giusti”. Che sono la stragrande maggioranza. Se i grandi professionisti della pubblicità televisiva, qualche anno fa, hanno scelto proprio una festa popolare calabrese per dare credito alla bontà e all’antica tradizione di una prestigiosa industria farmaceutica multinazionale, vuol dire che esiste un concreto interesse per questi “tesori del passato” . Le immagini del ballo popolare girate negli Anni Cinquanta a Gioiosa Jonica dalla “Settimana Incom” e custodite dall’”Istituto Luce”, sono state inserite nello spot trasmesso da tutte le reti televisive nazionali per mesi e mesi. La pubblicità della casa farmaceutica si dimostrò allora “salutare”, è proprio il caso di dirlo, anche per il turismo religioso, con il sensibile aumento di presenze nella festa che si svolge da oltre due secoli durante l’ultima domenica di agosto. Valorizzare sì, ma soprattutto tutelare l’autenticità della religiosità popolare, quando affiora anche la deprecabile litigiosità , con astiose polemiche aperte o sotterranee. Progressisti contro conservatori , presunti innovatori contro ambigui sostenitori della “pura” tradizione. A volte vecchio e nuovo stentano ad integrarsi e a convivere senza contraccolpi molto pesanti. Un esempio? Proprio l’antica processione di Gioiosa Jonica. I confini tra paganesimo e religiosità sono da sempre labili. Non rare perciò, le “invasioni” talvolta devastanti . E decisamente inopportune. Per amore della verità, va riconosciuto che in qualche circostanza il ballo ha subito delle estemporanee e disdicevoli trasformazioni, brusche e poco consone alla solennità dell’evento, in stridente contrapposizione con l’originario spirito della celebrazione cattolica. Si è arrivati, nei casi estremi, alla “contaminazione” con l’intrusione di novità scellerate, isolate e per fortuna subito annullate: ragazze che avevano scambiato la processione per una “esibizione di bellezze al bagno”, presentandosi in abiti succinti. E giustamente erano state invitate con cortesia e fermezza ad andar via dalla processione. Mantenere un comportamento dignitoso, evitare esibizionismi. Un malvezzo non tollerato e fortemente condannato non solo dalla Chiesa ma da chi riteneva e ritiene che la festa religiosa non può diventare il “Carnevale di Rio”. In occasione della festa dello scorso agosto, severo ed opportuno era stato il monito del vescovo di Locri, Mons. Morosini, nel confronto pubblico avuto qualche settimana prima dell’evento religioso con i fedeli gioiosani. In una affollatissima sala si é parlato del “ballo votivo” e della necessità di evitare gli “sconfinamenti”, per non portare a drastiche decisioni sul futuro svolgimento della processione. ”Pregate di più”, era stata la sua raccomandazione conclusiva. Ballo sì, ballo no? Ogni anno si ripropone l’interrogativo. E sorgono le polemiche di sempre sui temi scottanti: paganesimo, fede, folklore, preghiera, discoteca all’aperto, riflessione pubblica. E’ così da decenni. Quelli che vengono definiti tolleranti dicono : ”E’ gioia del popolo”. Gli intransigenti ribattono: ”E’ esibizionismo”. Troppo spesso non si riesce a trovare una via di mezzo. In ogni caso siamo di fronte ad un fenomeno sociale e religioso che annualmente richiama antropologi, docenti e studenti universitari italiani e stranieri. Numerosi gli studi sulla nascita e l’evolversi del “ballo”, che è stato anche argomento per tesi di laurea. Se ciò è avvenuto e continua ad avvenire, significa che è una realtà controversa ma anche interessante per la comprensione della cultura religiosa calabrese e delle sue evoluzioni. Curiosità, stupore, interrogativi per alcuni momenti dell’evento, come quando i bambini vengono “spogliati” davanti alla statua del Santo, dopo il ballo collettivo che coinvolge tante realtà sociali, per un giorno senza pregiudizi. Ricchi e poveri, professionisti ed umili operai, tutti insieme, mano nella mano, ballano e cantano, felicemente insieme per San Rocco. Ecco, ogni anno è forse questo il grande miracolo che compie ”il Santo venuto con una nave dalla Francia per salvare Gioiosa dalla peste”. Tante persone si incontrano per la prima volta, oppure si rivedono dopo decenni, divisi dall’emigrazione che ha sottratto notevoli energie positive a questa terra. Riflettere, bisogna riflettere sulla necessità di non disperdere il patrimonio che questa festa rappresenta per l’intera regione. Non si può e non si deve correre il rischio di ridimensionamento che, purtroppo, quasi sempre in Calabria porta ad amare conclusioni. Soprattutto i gioiosani debbono capirlo: senza pregiudizi e senza la difesa ad oltranza di situazioni obiettivamente criticabili. Chi arriva da altre realtà geograficamente e culturalmente molto lontane, rimane sorpreso e ritiene importante coltivare le radici delle tradizioni. Quest’anno a Gioiosa Jonica ci sono stati anche amministratori comunali e operatori economici del Trentino coinvolti nel progetto di cooperazione con la Calabria promosso dall’ex Vescovo di Locri, Mons Bregantini. Hanno seguito con attenzione la festa. Il loro commento: ”Interessante, una tradizione che va capita, merita rispetto e deve essere adeguatamente sostenuta“. E allora chi ha istituzionalmente il dovere di farlo, si prodighi concretamente per trasformare questa positiva e incoraggiante riflessione della gente del Nord in un ampio progetto di valorizzazione di tutte le grandi feste religiose della nostra martoriata terra che non può essere eternamente mortificata!


(27.10.2008)Domenico Logozzo

http://www.larivieraonline.com/news.asp?id=2408

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