venerdì 8 maggio 2009

Qual è la prospettiva della sessualità umana in vista del Mondo futuro?

Qual è la prospettiva della sessualità umana in vista del Mondo futuro?

Dice Gesù: Lc 20 , 28 «Maestro, Mosè ci ha prescritto : Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. 29 C'erano dunque sette fratelli : il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30 Allora la prese il secondo 31 e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. 32 Da ultimo anche la donna morì. 33 Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». 34 Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35 ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; 36 e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37 Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38 Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». 39 Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». 40 E non osavano più fargli alcuna domanda.

La domanda si riferisce alla "legge del levirato" ,prescritta in Dt 25,5 Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con un forestiero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di lei il dovere del cognato; 6 il primogenito che essa metterà al mondo, andrà sotto il nome del fratello morto perché il nome di questo non si estingua in Israele. 7 Ma se quell'uomo non ha piacere di prendere la cognata, essa salirà alla porta degli anziani e dirà: Mio cognato rifiuta di assicurare in Israele il nome del fratello; non acconsente a compiere verso di me il dovere del cognato.
8 Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno; se egli persiste e dice: Non ho piacere di prenderla,
9 allora sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli toglierà il sandalo dal piede, gli sputerà in faccia e prendendo la parola dirà: Così sarà fatto all'uomo che non vuole ricostruire la famiglia del fratello. 10 La famiglia di lui sarà chiamata in Israele la famiglia dello scalzato.
[ cf Gn 38,8- Ruth 3,9.4,12-] . Il contesto della legge è quello delle leggi tribali, dove i fratelli vivono insieme , nello stesso clan, con le rispettive mogli . La finalità è chiaramente quella di evitare che la vedova sposi qualcuno estraneo al clan e si porti via l'eredità, impoverendo così il clan stesso.

Nel libro di Tobia si ritrova una storia di levirato : 6, «Questa notte dobbiamo alloggiare presso Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata Sara 12 e all'infuori di Sara nessun altro figlio o figlia. Tu, come il parente più stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in eredità i beni di suo padre. ..13 Raguele chiamò la figlia Sara e quando essa venne la prese per mano e l'affidò a Tobia con queste parole: «Prendila; secondo la legge e il decreto scritto nel libro di Mosè ti viene concessa in moglie. Tienila e sana e salva conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi assista con la sua pace». 14 Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare un foglio e stese il documento di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie a Tobia la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò cominciarono a mangiare e a bere.

Nello stesso libro si racconta di sette mariti : Tobia 3, 7 Nello stesso giorno capitò a Sara figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, di sentire insulti da parte di una serva di suo padre. 8 Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli .
L'esempio fatto dai sadducei riguarda anch'esso sette mariti che sposano la stessa donna senza lasciare nessun erede . Il tema del testo di Luca è la generazione umana. Nessuno dei setti poteva legalmente reclamare di essere stato un " vero" marito della donna ; si poteva perfino dubitare che avessero consumato il matrimonio. Da questo punto di vista il caso sarebbe simile a quello citato dal libro di Tobia : i mariti erano morti ... prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli .

La citazione : 37 Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38 Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». ricorda che i patriarchi citati avevano mogli infertili : Sara( Gn 17,7) Rebecca (Gn 25,21 ) Rachele ( Gn 29,31 ) ; solo l'intervento di Dio fa in modo che la generazione del suo popolo continui. Dio conserva la generazione di israele creando vita dall'infertilità.
La citazione di Gesù ricorda anche ai sadducei ( che non credevano nella resurrezione ) che Dio si è fatto conoscere a Mosè come il dio dei viventi ( Es 3,6 ; Es 15 ), non come colui che è stato il dio di Abramo, Isacco e Giacobbe e che non lo è più perchè sono morti ,ma che è ancora il dio di Abramo, Isacco e Giacobbe , cioè essi sono ancora in relazione con Lui come viventi .
Dio è colui che si è presentato come capace di dare la vita ad un popolo di donne infertili e ai morti . La vita umana non è necessariamente legata alla natura ( fertilità , riproduzione sessuata, mortalità , etc. ) : Dio si è rivelato capace di dare vita anche alle infertili ed ai morti ; può dare vita, generazione , immortalità, indipendentemente dalle leggi della natura umana .

I sadducei volevano portare Gesù in contraddizione : visto che Mosè aveva proibito la poliandria ( una donna non poteva avere più di un marito ) chi dei sette poteva essere considerato il vero marito, legalmente, alla resurrezione ? Dio avrebbe dovuto sceglierne uno fra sette uguali e questo sarebbe ingiusto, perciò dovrebbe dichiararli tutti mariti o nessuno.
La domanda è retorica : la resurrezione porrebbe Dio in contraddizione con se stesso perciò non esiste.
Nel passo parallelo di Marco, Gesù conclude dicendo : Mc 12, 27b Voi siete in grande errore. Luca omette il netto giudizio rabbinico
ma nel suo secondo libro "Atti degli apostoli " mette in evidenza la difficoltà degli ebrei di entrare nella mentalità del Regno di Gesù : At 13,46 Allora Paolo e Barnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse annunziata a voi ( ebrei) per primi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani.

Risponde Gesù ai sadducei «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ( una variante : I figli di questo mondo vengono generati come figli e a loro volta generano figli ) ma 35 quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito;
Il tema è dunque la generazione umana : in questo mondo è presente, nel suo Regno non è presente.
Il testo suggerisce l'idea che la resurrezione del corpo introduca nella figliolanza divina, idea espressa da Luca in :
At 13,32 E noi vi annunziamo la buona novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, 33 poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.
Nella resurrezione la generazione-paternità umana è sostituita dalla generazione-paternità divina : Dio risorge l'essere cristiano dalla morte per una vita eterna e questa è una generazione divina di figli fatta una volta per tutte perchè figli generati sono per l'eternità . I risorti vivono per sempre come figli di Dio : nel Regno di Dio non avviene più nessuna generazione umana e di conseguenza anche la sessualità -così come la conosciamo in questo mondo-non serve più.

L'argomento è dimostrato da Gesù portando come esempio gli angeli .
Anch'essi sono " figli di Dio" e lo sono in quanto partecipano della immortalità divina ovvero della sua vita eterna.
Gli angeli - " figli di Dio"-non si riproducono e così i risorti , in quanto , come gli angeli sono " figli di Dio".

I cristiani sono dotati della natura umanodivina di Gesù e in questo mondo ,attraverso l'opera santificatrice di Gesù, giungono a perfezione per nascere definitivamente nel Regno di Dio attarverso la morte/ resurrezione. [vedi : CRISTIANESIMO]
Si nasce al Regno di Dio attraverso la resurrezione del corpo e la sessualità risorta, secondo la parola di Gesù, si presenta diversa : non è più finalizzata alla formazione della coppia uomo-donna per la generazione di figli. L'esempio utilizzato da Gesù è quello degli angeli, , che nella Bibbia sono spesso chiamati " figli di Dio" ( cf.: Gn 6, 2 ,Gb 1,6, etc) e che sono immortali ed esenti dalla generazione di figli , sono asessuati. I risorti 36 nemmeno possono più morire perché sono uguali agli angeli ed essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Nel Regno di Gesù i risorti non muoiono più, e la generazione umana non è più necessaria. La sessualità nella resurrezione viene in qualche modo trasformata, "trasfigurata" in una energia che non più orientata alla relazione di coppia uomo-donna per la generazione di figli.
Prepararsi, formarsi al Regno di Dio, creare le condizioni in questa vita per cui l'opera santificatrice di Gesù si compia fino alla perfezione significa tener conto di questa prospettiva.

©2009 tefillim@alice.it

http://www.corsodireligione.it/etica/eticsex_19.htm

Nessun commento: