giovedì 12 marzo 2009

GESU' L'AGNELLO DI DIO IL SALVATORE DEL MONDO


EBREI PER GESU'

GESU' L'AGNELLO DI DIO IL SALVATORE DEL MONDO

Riflessione di Simone Oren esperto nelle Sacre Scritture


====================================

Dall'Angelo del Signore sappiamo che Gesù è nato in questo mondo
per salvare il suo popolo dai suoi peccati.


"Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria,
la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i suoi peccati".
(Matteo; 1: 20-21)
Gesù era senza peccato, ma quando venne il tempo si recò da Giovanni il Battezzatore,
con umiltà, ma Giovanni in virtù dello Spirito Santo, sapeva che Gesù era senza peccato e Santo
e non voleva battezzarlo.

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne fino al fiume Giordano e si avvicinò a Giovanni per farsi battezzare da lui.
Ma Giovanni non voleva e cercava di convincerlo dicendo: - Sono io che avrei bisogno di essere battezzato da te; e tu invece vieni da me?
Ma Gesù rispose:
Lascia fare, per ora. Perché è bene che noi facciamo così la volontà di Dio sino in fondo.
Allora Giovanni accettò.
(Matteo; 3: 13-15)

Comunque Gesù risalì subito dall'acqua, perché non aveva peccati da confessare.

Appena battezzato, Gesù usci dall'acqua. All'improvviso il cielo si aprì, ed egli vide lo Spirito di Dio il quale,
come una colomba, scendeva su di lui.
E dal cielo venne una voce: "Questo è il Figlio mio, che io amo. Io l'ho mandato".
(Matteo; 3: 16-17)

Qualche giorno dopo Giovanni testimonierà che Gesù è il Messia il Figlio di Dio.

Il giorno dopo, Giovanni vede Gesù venire verso di lui, e dice: "Ecco l'Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo.
parlavo di lui quando dicevo: dopo di me viene uno che è più grande di me, perché esisteva già prima di me.
Anch'io non lo conoscevo, tuttavia Dio mi ha mandato a battezzare con acqua, per farlo conoscere al popolo d'Israele".
Poi Giovanni portò questa testimonianza: "Ho visto lo Spirito di Dio scendere come colomba dal cielo, e rimanere sopra di lui.
Anch'io non lo conoscevo quando Dio mi mandò a battezzare con acqua, ma Dio mi disse:
"Vedrai lo Spirito scendere e fermarsi su un uomo - è lui che battezzerà con Spirito Santo".
Ebbene, io l'ho visto accadere, e posso testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio".
Il giorno seguente Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli. passò Gesù.
Giovanni lo guardò e disse: "Ecco l'Agnello di Dio".
(Giovanni; 1: 29-36)

Gesù insegnò che era il Pane Celeste.

Io sono il pane che dà la vita. I vostri antenati, nel deserto, mangiarono la manna e poi morirono ugualmente;
invece, il pane venuto dal cielo è diverso: chi ne mangia non morirà.

Io sono il pane, quello vivo, venuto dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà per sempre.
Il pane che io gli darò è il mio corpo, dato perché il mondo abbia la vita.
( Giovanni; 6: 48- 51)

Gesù poi la notte che fù tradito celebrò la Pasqua con i suoi Apostoli e completò l'insegnamento di questa verità.

Quando venne l'ora per la cena pasquale, Gesù si mise a tavola con i suoi apostoli. Poi disse loro:
"Ho tanto desiderato fare questa cena pasquale con voi prima di soffrire. Vi assicuro che non celebrerò più la Pasqua,
fino a quando non si realizzerà nel regno di Dio". Poi Gesù prese un calice, ringraziò Dio e disse:
"Prendete questo calice e fatelo passare tra di voi. Vi assicuro che da questo momento non berrò più vino fino a quando non verrà il regno di Dio".
Poi prese il pane, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli e disse:
"Questo è il mio corpo, che viene offerto per voi. Fate questo in memoria di me". Allo stesso modo,
alla fine della cena, offrì loro il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue, offerto per voi".
(Luca; 22: 14-20)

Citazioni Bibbia Tilc

http://groups.google.com/group/ebrei-per-gesu?hl=it

**********************************************************************



Perchè un agnello?

Simbolo di purezza, dolcezza, innocenza, semplicità e ubbidienza, l'agnello è da sempre considerato l'animale sacrificale per eccellenza. Di più. Persino l'immagine del Cristo, la crocifissione e il venerdì santo, evocano il sacrificio dell'agnello preparato per la pasqua ebraica.
L'esodo è un testo che spiega l'uso cristiano del simbolo. Ad un certo punto Giovanni Battista esclama, vedendo Gesù: "Ecco l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo".
Anche il cristianesimo primitivo parla di Gesù come di un agnello. Quando ricorda una profezia dell'Antico Testamento in cui Isaia annuncia un Messia dolente, rappresentato da un agnello condotto al macello ("Come una pecora è stato condotto al macello, come un agnello muto dinnanzi a colui che lo tosa non apre bocca").

Nell'Apocalisse si nomina per 28 volte la parola agnello per indicare Cristo. Per evitare confusioni di culti e credenze, decisamente possibili viste le analogie dei simboli, un Concilio tenuto a Costantinopoli nel 692 impose all'arte cristiana di rappresentare il Cristo in croce non più sotto forma dell'agnello affiancato da sole e luna, ma in forma umana.
Neppure va dimenticato il ruolo salvifico del suo sangue presso gli ebrei d'Egitto, che lo usarono per contrassegnare le loro porte prima dello sterminio. Il popolo ebraico, in origine nomade, era grande allevatore di bestiame. Il suo insediamento in Palestina non troncò questa attività e quindi l'agnello rimase alla base dei diversi simbolismi.
Ecco perchè l'agnello (o la pecora) rappresenta l'israelita, membro del gregge di Dio, che pascola sotto la guida dei pastori.


http://digilander.libero.it/crpd/archivio/documenti/perche_un_agnello.htm

*************************************************************************************************



CENTRO ANTI-BLASFEMIA

L'IMPECCABILITA' DI GESU'
Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes studiosi biblisti

************************************************************
Gesù ha sofferto tanto; persecuzioni, incomprensioni, tradimento, arresto,
processo, flagellazione, crocifissione e morte, le soffernze sono prove,
ma non sono tentazioni.
La tentazione è una spinta a commettere il peccato, a trasghedire la legge Divina.

*********************************************

LE TENTAZIONI DI GESU'

Gesù ha affrontato diverse tentazioni, il demonio nel deserto; V.Matteo: 4, 1-11,
scribi e farisei che lo volevano mettere alla prova; V.Matteo: 16, 1; 22, 15,
e perfino il suo Apostolo Pietro si è fatto strumento di tentazione; V,Matteo: 16, 22-23.
Perfino Gesù era provocato quando si trovava in croce; V.Matteo: 27, 39-44.
Comunque tutte queste tentazioni sono tentazioni esterne, non provengono dall' interno
del Signore Gesù, ma dall'esterno, da altre persone e circostanze.
Infatti Gesù insegna che le tentazioni interiori sono peccato; V.Matteo: 5, 27-30;
15, 18-20.
Se le tentazioni interiori sono peccato, Gesù non poteva averle, perché Gesù non poteva
peccare.
*************************************

Dalla Scrittura: ci consta che Gesù fu immune dal peccato originale:
«Quello che nascerà da te Santo, si chiamerà il Figlio di Dio» V.Luca: 1,35.
Fu immune dal peccato attuale: «Le cose che piacciono a Lui, faccio sempre» V.Giovanni: 8,29.
Fare ciò che vuole il Padre, significa eseguire la sua volontà e non trasgredirla. Per cui Gesù poteva ripetere:
«Chi di voi mi potrà incolpare di peccato?» V.Giovanni: 8, 46.
S. Paolo dirà che Gesù è «Pontefice santo, innocente, senza macchia, segregato dai peccatori» E.Ebrei: 4,15;
e S. Pietro: «Che non fece peccato nè si è trovato inganno nella sua bocca» 1, Pietro: 2,22.
Tutti questi passi ed altri ancora ci dicono la sua «impeccanza» e al tempo stesso ci fanno intuire che oltre
a essere di fatto immune dal peccato, era immune anche dalla possibilità di peccare.

Dai Padri sappiamo;
S. Ippolito (Contra Noet. 17): «È stato fatto ciò che l’uomo è, eccetto il peccato».
S. Cirillo di Alessandria (In Joan. 8, 29): «Ha avuto in sorte l’esimia prerogativa della natura divina e cioè
di non poter peccare».
Qualunque peccato o anche la semplice possibilità di peccare, costituisce
l’uomo peccatore. Ma la Persona di Cristo, essendo divina non può essere di un peccatore. Dunque in
Cristo non fu né poteva essere il peccato.

Mentre gli Scotisti pongono la ragione della impeccabilità del Cristo nella visione intuitiva
(chi véde Dio non può non amarlo come supremo bene),
S. Tommaso e la maggioranza dei Teologi la pongono
nel fatto della Unione Ipostatica. Il merito o demerito delle azioni dipende e ridonda nella persona:
perciò Cristo, essendo Dio non poteva commettere peccato.


San Tommaso d’Aquino affronta la questione nell’articolo 15 della parte III della Summa Theologiae.

Questa in sintesi la risposta del Doctor angelicus: Anche se Cristo è stato tentato dal demonio,
Egli «non assunse in nessun modo la miseria del peccato né originale né attuale» .
San Tommaso d’Aquino ; «Una certa fortezza lo spirito la dimostra resistendo alla concupiscenza della carne quando gli si oppone,
ma esso dimostra una fortezza maggiore quando la reprime totalmente così da eliminarne le brame disordinate.
Questa era appunto la condizione di Cristo, il cui spirito aveva raggiunto il sommo grado della fortezza.
E sebbene egli non abbia dovuto sostenere il combattimento inferiore del fomite, subì però la lotta esterna del mondo e del diavolo,
trionfando dei quali meritò la corona della vittoria» .
L'Aquinate insegna anche che «in Cristo non c'era il fomite del peccato» dato che «lo Spirito Santo esclude il peccato e l'inclinazione al peccato,
implicita nel termine fomite» .
Per «fomite del peccato» si intende l’«inclinazione dell'appetito sensitivo a oggetti che sono contro la ragione» ,
la «ricerca del piacere fuori dell'ordine razionale» .

Per questo Cristo fu immune anche da ogni imperfezione morale e da ogni moto disordinato
della concupiscenza, anzi non ebbe nemmeno il fornite della concupiscenza.
La concupiscenza e il suo fomite sono una conseguenza del peccato originale.

Infine Gesù non poteva peccare per la semplice ragione che Egli è PERSONA DIVINA.

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

************************************************************************************************
CENTRO ANTI-BLASFEMIA

GESU' CI AMA E VUOLE ESSERE AMATO



Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes studiosi Biblisti


************************************************
Dalle Scritture sappiamo che Gesù ci ama tanto,
si tanto da morire in croce per noi.
Dalle Scritture possiamo imparare il modo in cui Gesù vuole essere amato da noi.

COSA FARE PER ESSERE DEGNI DI GESU'

V.Matteo: 10, 37-9
37"Chi ama suo padre o sua madre più di quanto ama me, non è degno di me; chi ama suo figlio o sua figlia più di me,
non è degno di me. 38Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me.
39Chi cerca di conservare la sua vita la perderà; chi è pronto a sacrificare la propria vita per me, la ritroverà.

COSA FARE PER ESSERE COME FRATELLI PER GESU'

V.Matteo: 12, 46-50
46Gesù stava parlando alla folla. Sua madre e i suoi fratelli volevano parlare con lui, ma erano rimasti fuori. 47Un tale disse a Gesù:
- Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlare con te.
48Gesù a chi gi parlava rispose:
- Chi è mia madre? e chi sono i miei fratelli? 49Poi, con la mano indicò i suoi discepoli e disse:
- Guarda: sono questi mia madre e i miei fratelli: 50perché se uno fa la volontà del Padre mio che è in cielo,
egli è mio fratello, mia sorella e mia madre.

COSA DOBBIAMO FARE PER ESSERE SALVATI DA GESU'

V.Matteo: 19,16-30
16Un tale si avvicinò a Gesù e gli domandò:
- Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?
17Ma Gesù gli disse:
- Perché mi fai una domanda su ciò che è buono? Dio solo è buono. Ma se vuoi entrare nella vita eterna ubbidisci ai comandamenti.
18Quello chiese ancora:
- Quali comandamenti?
Gesù rispose:
- Non uccidere;
Non commettere adulterio;
Non rubare;
Non dire il falso contro nessuno;
19Rispetta tuo padre e tua madre;
Ama il prossimo tuo come te stesso.
20Quel giovane disse:
- Io ho sempre ubbidito a tutti questi comandamenti: che cosa mi manca ancora?
21E Gesù gli rispose:
- Per essere perfetto, va', vendi tutto quello che hai, e i soldi che ricavi dalli ai poveri. Allora avrai un tesoro in cielo. Poi, vieni e seguimi.
22Ma dopo aver ascoltato queste parole, il giovane se ne andò triste, perché era molto ricco.
23Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Vi assicuro che difficilmente un ricco entrerà nel regno di Dio.
24Anzi, vi assicuro che se è difficile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago,
è ancor più difficile che un ricco possa entrare nel regno di Dio".
25I discepoli rimasero molto meravigliati di quel che avevano sentito e dissero:
- Ma allora chi potrà mai salvarsi?
26Gesù li guardò e rispose:
- Per gli uomini è una cosa impossibile, ma per Dio tutto è possibile.
27Allora parlò Pietro e disse:
- E noi? Noi abbiamo abbandonato tutto per venire con te. Che cosa dobbiamo aspettarci?
28Gesù rispose:
- Io vi assicuro che nel nuovo mondo, quando il Figlio dell'uomo starà sul suo trono glorioso,
anche voi che mi avete seguito starete su dodici troni per giudicare le dodici tribù d'Israele.
29E tutti quelli che, per causa mia, hanno abbandonato fratelli e sorelle, padre e madre, case o campi...
riceveranno cento volte di più e avranno in eredità la vita eterna. 30Molti che ora sono i primi saranno gli ultimi;
e molti che ora sono gli ultimi saranno i primi.

COSA FARE PER ESSERE SEMPRE CON GESU'

V.Giovanni: 14, 14-31
15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro difensore che starà sempre con voi,
17lo Spirito della verità. Il mondo non lo vede e non lo conosce, perciò non può riceverlo. Voi lo conoscete, perché è con voi e sarà con voi sempre.
18Non vi lascerò orfani, tornerò da voi. 19Fra poco il mondo non mi vedrà più, ma voi mi vedrete, perché io ho la vita e anche voi vivrete.
20In quel giorno conoscerete che io vivo unito al Padre, e voi siete uniti a me e io a voi. 21Chi mi ama veramente,
conosce i miei comandamenti e li mette in pratica. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio; anch'io l'amerò e mi farò conoscere a lui.
22Giuda (non l'Iscariota) gli disse:
- Signore, perché vuoi farti conoscere a noi e non al mondo?
23Gesù rispose:
- Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui.
24Chi non mi ama non mette in pratica quello che dico. È la parola che voi udite non viene da me ma dal Padre che mi ha mandato.
25Vi ho detto queste cose mentre sono con voi. 26Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo.
Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quel che ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do la mia pace.
La pace che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate paura. 28Avete sentito quel che vi ho detto prima:
Me ne vado, ma poi tornerò da voi. Se mi amate, dovreste rallegrarvi che io vada dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
29Tutto questo ve l'ho detto prima, perché quando accadrà abbiate fede in me. 30Non parlerò più a lungo con voi, perché viene Satana,
il dominatore di questo mondo. Egli non ha potere su di me, 31ma il mondo deve capire che io amo il Padre e che faccio esattamente come mi ha comandato.

Citazioni Bibbia Tilc

http://groups.google.com/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

Nessun commento: