lunedì 2 marzo 2009

Diciamo ‘sì’ a Dio e ‘no’ a Satana per conquistare il Regno dei Cieli






Diciamo ‘sì’ a Dio e ‘no’ a Satana per conquistare il Regno dei Cieli

di Don Giuseppe Tagliareni

CITTA’ DEL VATICANO - Oggi si vive come se Dio non ci fosse. Per questo Satana ha tanto potere sia sui singoli che sulla società. Siamo tornati al paganesimo, anzi all’ateismo pratico: non si prega se non nel momento di bisogno; non si osserva la Legge di Dio; vigono la legge del più forte e la legge dell’approfittamento egoistico. Il cuore pullula di tanti idoli vecchi e nuovi: denaro, carriera, amori adulterini, attori, attrici, cantanti, giocatori, corridori, squadre di calcio, divertimenti… Nella società aumentano i delitti, la violenza, il latrocinio, gli aborti e i divorzi, la corruzione del linguaggio e del costume, le malattie, i malefici, l’invidia, la magia, l’esoterismo, le lotterie… Sempre di meno sono quelli che vanno in Chiesa, quelli che si accostano ai Sacramenti, quelli che rispettano il matrimonio cattolico, quelli che accettano il Magistero del Papa. Assistiamo ad un attacco mai visto prima contro la fede e la morale cattolica, il matrimonio, la paternità, la maternità, la procreazione, la legge naturale, il linguaggio, la sottomissione dei figli ai genitori, il buon funzionamento della scuola, dell’ospedale, dei vari uffici; scade la dignità del lavoro, la dignità della donna, degli anziani, delle persone deboli; sempre più sono le persone ferite, deluse, arrabbiate, alienate, depresse. Cresce il numero dei suicidi, degli omicidi, il consumo di droga, l’alcolismo, la prostituzione, la malavita organizzata, la fuga nella ricerca del piacere, dell’evasione; la disperazione si fa sempre più frequente e incalzante. La diagnosi, da un punto di vista religioso, è una sola: lontananza da Dio e invasione di Satana. Come mai? Perché gli uomini preferiscono peccare piuttosto che ubbidire a Dio. Così il regno di Satana si estende sempre più tra gli uomini. Chi infatti ha in mano la televisione, gli spettacoli, i grandi fiumi di denaro e i vari posti di potere? Non sono certo i timorati di Dio! Dare miliardi ad un calciatore o a un corridore o a un presentatore o ad un attore perché fanno spettacolo, non è certo un atto di giustizia! Propagare scandali di ogni genere ed esaltare le persone più disoneste ed immorali, non è certo cosa che può piacere a Dio, che ha detto: “Guai al mondo per gli scandali!” (Mt 18,7). Dobbiamo prendere coscienza che ci stiamo perdendo in massa: come singoli, come coppia, come famiglia, come istituzioni varie. L’uomo sta perdendo se stesso, perché la sua coscienza non lo avvisa più quando sbaglia, si è accecata fino al punto da scambiare il male col bene e viceversa. Tutti si giustificano dicendo: “Che male c’è? Faccio quello che fanno tutti!”. Oppure: “Faccio quello che mi piace. Nessuno mi può dare ordini!”. Si sta perdendo la coppia uomo-donna, perché non si è più fedeli alla parola data, e si cambia il compagno non appena sorge qualche problema o difficoltà. Si sta perdendo il senso della paternità e della maternità: i figli sono quasi un bene di consumo e si fanno crescere senza educazione, come perfetti consumatori, col principio del “Fai ciò che ti piace”. Si sta perdendo il senso della vita: questa infatti non serve più per guadagnarsi il Cielo; dobbiamo vivere per essere felici subito, qui e non nell’aldilà; dobbiamo toglierci tutte le soddisfazioni, anche le più perverse. Per questa via si va all’Inferno, perché dopo la morte c’è il Giudizio di Dio e chi non ha cercato di amare Dio e il prossimo sarà condannato senza appello. Una sola è la possibilità che ci è offerta per guadagnarci il Cielo: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7,13-14). L’esistenza terrena è preziosissima: da essa dipende la nostra eternità felice o dannata. Dobbiamo prendere coscienza del nostro bisogno di essere salvati e deciderci a gridare a Dio: “O Dio, vieni a salvarci!”. Infatti solo Lui può farlo e proprio per questo ha mandato Suo Figlio Gesù. Sappiamo che Egli è venuto e la Sua Salvezza è pronta per tutti coloro che la vogliono. Dobbiamo sapere come incontrare Gesù. A questo punto s’impone un discernimento. Noi sentiamo il malessere esistenziale sia nostro sia di tanta gente, che accusa un gravissimo senso di fallimento e di angoscia che porta alla disperazione. Dall’altra parte sentiamo un insopprimibile bisogno di gioia, di salute vera, di sicurezza, di pieno benessere, di libertà, di verità, di comunione, di contemplazione, di infinita bellezza. Nel profondo di noi stessi intuiamo che la causa della disperazione è l’esserci allontanati da Dio e la fonte della felicità non può essere che Dio. Allora dobbiamo volere il nostro massimo bene e deciderci a tornare a Dio, a cercarlo con tutto il cuore, con umile fiducia, sicuri che Lo troveremo e che non ci rifiuterà. Per far questo abbiamo bisogno di dire di no a Satana, che ci allontana da Dio e dire di sì a Gesù Cristo, che ci riporta a Dio. Gesù ha detto: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me” (Gv 14,6). Certo non è Satana che può farci felici. Egli, ribelle a Dio, padre della menzogna e omicida fin dalle origini, illude che peccando si diventi liberi (dalla Legge) e felici di fare ciò che si vuole e di avere ciò che piace. Ma impostore qual è, egli porta alla peggiore delle schiavitù, alla vuotaggine nello spirito, al rimorso del cuore, al disordine nella vita, alla violenza e all’ingiustizia nella società, alla disperazione e alla morte violenta. Dobbiamo scoprire che Satana è all’origine di ogni male e di ogni peccato. Dobbiamo quindi scegliere con convinzione Gesù, Dio fattosi uomo, venuto dal Padre per darci la vita in abbondanza. Quel Gesù che Crocifisso per amore ci ha ottenuto il perdono dei peccati, il dono dello Spirito Santo e la nuova creazione: “Cieli nuovi e terra nuova” (2 Pt 3,13). La sua Risurrezione ci fa vedere come anche noi saremo se lo seguiremo fedelmente. Il Vangelo ci mostra come e quanto Gesù ci ha amato, come ha condiviso la nostra esistenza umana, come ha avuto pietà dei malati, dei deboli, degli oppressi dal Maligno, dei peccatori e come a tutti ha dato ristoro, perdono, liberazione, salute, pace e gioia. Come non amarlo?


http://www.papanews.it/dettaglio_approfondimenti.asp?IdNews=11881

Nessun commento: