giovedì 1 gennaio 2009

I CATTOLICI USANO IL PRESEPE PER CREARE IL SINCRETISMO CATTO-ISLAMICO

Presepe cristiano nel centro islamico
La consegna di Dino Pistolato alla comunità di corso del Popolo
di Nadia De Lazzari

Un presepe cristiano al centro islamico di Mestre. Lo porta, oggi alle 12, nella sede di corso del Popolo 117, monsignor Dino Pistolato, direttore della Caritas diocesana di Venezia, a Wael Farhat, presidente della Comunità islamica di Venezia e provincia. Lo scorso 23 dicembre la notizia di un presepe con la capanna e la sacra famiglia associato a una moschea (foto), realizzato nella città lagunare nel Centro cattolico di formazione professionale del Cif, aveva diviso la città.

La vicepresidente del Cif Maria Oliva ha spiegato: «L’idea e la decisione sono esclusive di questa scuola cattolica. Non ci sentiamo “eretiche” come ci ha definito il leghista Mazzonetto e l’innovazione non deve dividere». Padre Konrad Friedrich Ferdinand, cappellano nella chiesa di San Simon Piccolo dove si celebra abitualmente la messa in latino, è invece esploso in un’esclamazione di dissenso: «Oh no! È sbagliato aggiungere la moschea. Ma chi lo ha fatto? E con quale spirito? Si deve sapere che i musulmani non hanno lo stesso concetto di Gesù Cristo, per noi Gesù Cristo è Dio, mentre per i musulmani non lo è. L’elemento moschea stona».

A favore si è espresso monsignor Dino Pistolato: «La novità non mi disturba; è un bel segno. Il messaggio cristiano è: Dio viene per tutti indistintamente». Anche il frate minore conventuale Nicola Riccadona, parroco dei Frari: «Non è da farne uno scandalo. La scuola che lo ha preparato ha meno problemi verso l’altro e ha capito il bisogno di vivere in pace e di stare insieme». Alberto Mazzonetto, consigliere comunale della Lega Nord, ha commentato: «Non fa parte della nostra tradizione e identità culturale. La commistione rischia di diventare sincretismo, cioè confusione tra le diverse religioni. La moschea nel presepe è un’esterofilia insulsa. Si rischia di confondere i piani: è qualcosa di eretico».



Giuseppe Caccia, consigliere comunale dei Verdi: «Non vedo perché stracciarsi le vesti. È un segnale positivo in linea con la grande apertura del mondo cattolico veneziano verso tutte le religioni e non soltanto le tre monoteiste». Poi a gran voce qualcuno aveva chiesto: «In nome di un gesto di reciprocità tra religioni sarebbe possibile collocare il presepe dentro una sinagoga o una moschea?». La Nuova ha posto la domanda ai due rappresentanti ebraico e islamico. Elia Richetti, rabbino capo della Comunità ebraica di Venezia: «Appartiene alla religione cristiana, qui si parla di una scuola cattolica.

Se io mettessi un simbolo ebraico in qualcosa di non ebraico non avrebbe senso. Da qui impariamo che il dialogo è qualcosa di più serio di facili sincretismi». E quella di Wael Farhat: «Sì, ma non nel tempio. Non vedo cosa c’entra in una moschea. Noi non ammettiamo rappresentazioni. Non ci sono nemmeno statue e quadri. Vedrei bene l’inserimento nel Centro culturale islamico e sono disposto a collocarlo».
Dalle parole all’azione. Nel frattempo il presidente della Comunità islamica ha inviato un messaggio augurale agli oltre 10 mila musulmani in provincia di Venezia, a istituzioni pubbliche e associazioni di volontariato: «Quando mettiamo in pratica le parole del nostro Signore Gesù figlio di Maria; quando amiamo il prossimo come amiamo noi stessi, sì che possiamo festeggiare Gesù rendendolo più felice e meritare la benedizione di Dio». Wael Farhat afferma: «La comunità islamica prega Dio, Gesù e Maria. Continuamente noi invitiamo i musulmani a leggere la Bibbia. Con la Chiesa siamo in armonia».

Monsignor Pistolato conclude: «Dio non esclude nessuno. Con i musulmani abbiamo in comune almeno tre punti: Abramo, il padre delle tre religioni; Gesù, il profeta; e la figura di Maria. Questo scambio di segni religiosi è il segno che, pur nella diversità, si può avere un dialogo costruttivo con la consapevolezza che parlando delle cose di Dio gli uomini non si separano ma si uniscono».

I vostri commenti
(28 dicembre 2008)

http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Presepe-cristiano-nel-centro-islamico/1567439?edizione=EdRegionale

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