domenica 22 febbraio 2009

SOKA GAKKAI-ANALISI DEL GRIS

SOKA GAKKAI GRIS
La Soka Gakkai è nel complesso abbastanza difficile da comprendere. Nè io la definirei completamente una setta anche se ne ha molte caratteristiche. E' nata negli anni 30 in Giappone, fondata da Josei Toda, e Makiguki, un maestro elementare, diffondendosi poi nei decenni successivi in tutto il mondo, grazie al 3° presidente onorario Daisaku Ikeda, che effettuerà vari viaggi in tutti i continenti per portare il particolare buddismo di Nichiren (sul quale mi dilungherò più avanti). Scriverà in seguito una serie di volumi denominati "La nuova rivoluzione umana", alcuni volumetti di letteratura spicciola dove racconta questi viaggi e le sue "avventure", le difficoltà che ha affrontato con piccole scene umoristiche.

La pratica della Soka Gakkai è molto semplice. Si dice ispirata al buddismo di Nichiren. Il buddismo di Nichiren è basato sul Sutra del Loto, che molti buddisti considerano il "supremo insegnamento", in quanto è una specie di riassunto di tutte le dottrine esposte dal Buddha Shakyamuni nei sutra precedenti. Nichiren affermò che, oltre a studiare e recitare correttamente il Sutra del Loto, per una pratica corretta ed il risveglio della consapevolezza fosse sufficente la recitazione del suo titolo, Myoho Renghe Kyo, che è il titolo in cinese antico. Perciò il mantra che i devoti di Nichiren considerano il mantra sublime, necessario, è Nam Myoho Renghe Kyo, che letteralmente significa "dedico la mia vita alla mistica legge di causa effetto" o anche "dedico la mia vita alla meravigliosa legge del Sutra del Loto".

So bene che la Soka Gakkai viene spesso attaccata proprio a causa della sua pratica che si ritiene a lungo andare "ossessiva ed alienante". Io personalmente ho potuto sperimentare la recitazione del daimoku (nam myoho renghe kyo) e posso dire che funziona, ed è veramente efficace come pratica di consapevolezza.

Sono tante le critiche che la Soka Gakkai riceve. Al mattino ed alla sera si usa recitare Gongyo, alcuni brani ritenuti essenziali del Sutra del Loto. Tali brani però sono recitati in giapponese antico, per cui non se ne conosce il significato! Lo studio dei testi buddisti si basa esclusivamente sui Gosho di Nichiren, delle lettere che il monaco buddista fondatore scriveva ai propri fedeli nel giapponese medievale. Ma ciò che è peggio è che si seguono assiduamente le guide del Sig. Daisaku Ikeda, sul quale si potrebbero dire molte cose.

Dalle accuse di violenza di violenza sessuale che ha ricevuto (smentite dall'associazione però), al possesso di enormi patrimoni. Purtroppo la filosofia proposta dalla Soka Gakkai è tutt'altro che buddista. C'è un grande impegno sociale su ogni fronte, da campagne contro l'inquinamento e per la pace. Peccato però, che nel paese madre, il giappone, la Soka non abbia mai fatto niente per contrastare la pena di morte. Peccato che, fino a poco tempo fa, la Soka Gakkai era strettamente legata ad un partito politico, il New Komeito, infrangendo il principio buddista di separazione tra politica e religione.

Ma non voglio soffermarmi esclusivamente su questi aspetti: se ne potrebbero discutere per ore.
Ciò che più preme ai buddisti è che non v'è traccia nella Soka Gakkai del nobile ottuplice sentiero, nè della presa di rifugio nei tre gioielli. La recitazione di Nam Myoho Renghe Kyo avviene in modo frenetico, molti membri la praticano anche per 3 o 5 ore se non più di seguito. La pratica viene incoraggiata per raggiungere "benefici" materiali. In base a un Gosho di Nichiren mal interpretato, si asserisce che "i desideri sono illuminazione" ed il loro conseguimento porta alla felicità. Un noto libriccino per introdurre alla pratica del Buddismo di Nichiren nella Soka Gakkai è "Felicità in questo mondo" assomiglia tanto ai libretti dei testimoni di Geova. Così come le riviste sempre edite da tale società "Il nuovo rinascimento", "Buddismo e Società" e "Il volo continuo" pullulano di esperienze di praticanti, e di come la loro vita sia cambiata in modo miracoloso.

Sopratutto dopo che si diventa membri di questa associazione viene incoraggiata molto "l'attività" all'interno dell'organizzazione, per mettere "cause positive nella propria vita" ed avere più benefici. A causa della vita frenetica che conducono i membri della Soka, tra lavoro, attività e recitazione, sono tutt'altro che felici.

Ad ogni riunione del gruppo ed evento si effettua sempre il conteggio dei presenti da comunicare ai vertici, vi sono responsabili di "gruppo", di "settore", di "capitolo", di "zona". Dai responsabili di gruppo in su sembra di aver a che fare con persone in genere molto critiche e autoritarie. Si ricevono quantità insolite di visite e telefonate quando un membro decide di allontanarsi dal gruppo.

Vorrei scrivere di più, molto di più. La mia esperienza è stata breve, anche se molto importante ed intensa. Nella mia ricerca ho parlato con molte persone fuoriuscite, ho raccolto esperienze di persone che hanno passato anche 20 anni in questa organizzazione. Molti sono convinti di aver solamente buttato via parte della loro vita.

Vorrei ringraziare i membri della Soka per avermi insegnato questo tipo di pratica, per il sostegno e l'incoraggiamento che mi hanno dato. Io credo che la maggioranza delle persone presenti nelle sette siano sincere, e non cerchino altro che pace e serenità.

Sara
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